1 anno

Il complesso periodo dello svezzamento si è concluso e ora, secondo quanto proposto dall’Esfa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, i genitori possono finalmente prendere in mano l’alimentazione del loro bambino.

Certo, una mamma può sentirsi disorientata di fronte a tanta responsabilità e, forse, anche un po’ sola.

Vale la pena di mettere subito in chiaro la prima e più importante regola: non occorre cucinare apposta per il bambino, al quale a tavola non si deve offrire nulla di diverso da quello che mangia il resto della famiglia. Questi ultimi, naturalmente, dovranno impegnarsi a seguire un’alimentazione corretta ma a parte questo non ci sono accorgimenti particolari.

Il bambino, compiuto il primo anno di vita, dovrebbe fare ogni giorno due pasti principali identici a quelli del resto della famiglia, assumere il latte della mamma a colazione (fino a quando la mamma ritiene opportuno offrirglielo) e per merenda pane e marmellata oppure un frutto.

Per quanto concerne le quantità, è importante concedere al bambino di autoregolarsi: non di deve allora mai insistere affinché ingurgiti altro cibo quando dice basta e, al tempo stesso, non gli si deve consentire di esagerare con le porzioni.

Per quanto riguarda le singole tipologie alimentari ricordiamo che:

  • A un anno il bambino dovrebbe ogni giorno mangiare almeno due frutti e due porzioni di verdure,
  • Dall’anno in poi, due volte alla settimana vanno offerti i legumi e si può dare anche la cipolla, per abituarlo il più possibile alla varietà dei sapori.
  • Una volta alla settimana si potrà proporre un uovo; 
  • Una-due volte a settimana proporre sempre il pesce; 
  • Una-due volte la carne; 
  • Una-due volte il formaggio o, in alternativa, dello yogurt 
  • Se non si prende più il latte materno, si può proporre il latte vaccino o il latte di crescita, senza insistere se a un certo punto li rifiuta. Per colazione però affiancare sempre anche qualcosa di solido (anche qualora si stia ancora allattando) come un frutto o fette biscottate.
  • Un piatto di pasta o riso va offerto ogni giorno ma senza dimenticare le alternative come l’orzo oppure una crema di mais e tapioca, da mettere queste ultime nel brodo vegetale.
  • L’olio d’oliva, meglio se extravergine, non deve mai mancare perché è ricco di sostanze preziose per la crescita del cervello. 
  • Sì anche alle spremute di arancia, da offrire filtrate, fresche e senza aggiunta di zucchero. 

In generale la parola d’ordine dovrà essere una e una solamente: varietà. Certo, potrebbe esserci qualche rifiuto ma mai desistere dal fare nuovi tentativi.

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