“Non è da consumare”, ritirato ❌ dal mercato salame di una nota marca 🤢 per rischio microbiologico

Il Ministero della Salute ha richiamato per rischio microbiologico una nota marca produttrice di salame. Ne è vietato assolutamente il consumo. 

Facendo sempre riferimento a quella famosa reazione a catena che qualche settimana fa aveva colpito diverse marche e stabilimenti di cannella, possiamo di certo dire come una “sorte” simile sia capitata al salame. E proprio a ridosso delle feste natalizie.

Salame
Mammeincucina photo

Sono già ben tre nel giro di pochi giorni, infatti, le allerte relative a lotti di salame ritirati dal mercato. La causa è da attribuire a diversi rischi microbiologici. Si tratta di pericoli per la salute di noi consumatori. Magari, infatti, abbagliati dal risparmio o dall’idea di fare già scorte in vista della Vigilia o del pranzo di Natale, abbiamo comprato proprio quella confezione incriminata e che oggi non deve essere assolutamente consumata.

Ma andiamo con ordine. Il primo richiamo pubblicato sul sito del Ministero della Salute, ha riguardato il salame campagnolo a marchio “SMAPP”, per la possibile presenza di Salmonella Spp nelle confezioni.

La seconda allerta, invece, per quanto fosse insolita, poneva l’accento sulla possibile presenza del batterio Listeria monocytogenes, nel salame morbido a marchio “SA.MO”, commercializzato e prodotto dalla SA.MO. srl.

Ora, tocca, al salame stagionato finire nel mirino del Ministero della Salute e il motivo, care mamme, non vi sorprenderà più di tanto.

Salmonella nel salame stagionato: quali sono i lotti da con consumare?

Il 01/12/2022 il Ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito un nuovo richiamo alimentare riguardante il salame stagionato a marchio “Salumificio Colli”, prodotto e commercializzato dal Salumificio Colli di Colli Carlo & C. snc presso lo stabilimento di in via Fratta 10/A a San Paolo D’Enza, in provincia di Reggio Emilia.

Salame allerta salumificio Colli
(salute.gov.it photo)

Nello specifico, a seguito di alcuni controlli, il produttore ha comunicato al Ministero della Salute la possibile presenza di Salmonella Typhimurium all’interno del salame stagionato. Le confezioni sono quelle da 400/600 e ancora 800/1000 grammi. Il lotto incriminato in questo caso, però, è solo uno: stiamo parlando del 13092022.

Non viene fornita nella nota, però, né la data di scadenza né il termine minimo di conservazione. Motivo per cui, non si devono comprare o ancora mangiare tutte le confezioni che riportano in etichetta quel singolo lotto oggetto di richiamo ufficiale da parte del produttore prima e del Ministero della Salute poi.

Proprio per questo, si raccomanda di non consumare il salame stagionato. Si deve riportare presso il punto vendita in cui si è acquistato per ottenere anche un rimborso.  In questi casi di richiami, avviene in automatico proprio a tutela dei consumatori.

Trattandosi sempre della stessa specie batterica, proprio come la Salmonella enteritidis, anche la Salmonella thyphimurium rientra tra le quelle che si definiscono minori o non tifoidee. E proprio per questo, anche la thyphimurium – infettando gli alimenti, in questo caso il salame, può causare forme di tossinfezione alimentare, anche importanti.

Quindi care mamme, se avete già acquistato proprio quel salame stagionato Salumificio Colli, e qualcuno in famiglia ha sintomi come nausea, vomito, febbre o diarrea, contattate il vostro medico curante.

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