Alessandro Borghese qualche mese è stato oggetto delle critiche più feroci, ma lo chef dal sorriso stellato ha le spalle forti e non si lascia abbattere facilmente.
Conosciamo tutti Alessandro Borghese come un giocherellone, il giullare, l’anima della festa. Quando tutti stanno andando a casa, ma c’è ancora chi ha voglia di ridere, ballare e cantare fino a che non sorge il sole a decretare l’inizio del nuovo giorno.
Eppure, anche le persone più allegre, quelle che con un sorriso sono capaci di conquistare tutti riportando all’istante il buon umore, vivono dei grandissimi momenti di sconforto. Voi direte, care mamme, che è solo la vita che fa il suo corso. Non può essere, insomma, sempre una festa, e questo vero. Anzi, i momenti brutti servono proprio per apprezzare maggiormente quelli belli.
Ma quanta strada si deve fare per arrivare a una consapevolezza simile, forse davvero tanta e questo Alessandro Borghese lo sa benissimo. Lo chef dal sorriso stellato, infatti, solo qualche mese è stato travolto dalle polemiche a causa di alcune sue uscite infelici rispetto ai giovani che non vogliono lavorare. Ha parlato anche della famosa gavetta che sembra oggi non contare più di tanto, quando invece per Borghese è fondamentale.
Insomma, affermare come “lavorare per imparare non significa per forza essere pagati”, diciamo che non è stato proprio il massimo. Ed è stato a tratti quasi inevitabile che il ben Borghese si tirasse addosso certe antipatie e commenti al vetriolo.
Così, intervistato da ‘La Repubblica’ per la nuova stagione di “4 ristoranti”, in onda su Sky da domenica 27 novembre, Alessandro Borghese ha avuto di nuovo modo di ritornare sull’argomento.
Alessandro Borghese a tu per tu con se stesso
Parlando proprio del suo lavoro, Alessandro ha avuto modo di rimuovere quella patina di romanzo e sogno che sembra essersi incollata a un mestiere fatto principalmente di fatica e duro lavoro.
“I tempi, gli orari, non esistono sabati, domeniche, le festività. Si fanno molti sacrifici“, ha spiegato Borghese. “Avevo 17 anni quando ho iniziato, ho fatto la vera gavetta. Da ragazzi è importante, si va a imparare un mestiere e a fare esperienza“. Insomma, perfino per Alessandro Borghese, figlio di Barbara Bouchet, non è stato semplice muovere i primi passi nel campo minato della ristorazione.
“Non è stato facile per me, come immagino tanti“, ha confessato lo chef. “Io avevo la fortuna di essere il figlio di un’attrice famosa, ho battagliato, ho fatto la mia strada ma i pregiudizi esistono ancora oggi“.
Insomma, in molti credono che sia stata più la fortuna, che non il talento a guidare Borghese in tanti anni di onorata carriera. Gli stessi, però, che gli hanno permesso di arrivare all’ottava edizione del suo programma di punta, un risultato questo che non avrebbe di certo raggiunto, se il pubblica non avesse apprezzato ribaltamenti di risultati e controlli ad hoc delle cappe.
“Ormai sono otto anni che andiamo avanti. Sono autore, è un lavoro di squadra e la nostra è forte“, ha detto ancora Borghese parlando della nuova edizione di “4 ristoranti” che per la prima volta esplorerà anche terre lontane. “Siamo andati a curiosare anche dagli italiani che hanno ristoranti all’estero“, ha spiegato ancora lo chef, parlando di Fuerventura ed Edimburgo.
Ma non finisce qui. Borghese, infatti ha raccontato anche un succulento dietro le quinte da non perdere assolutamente.
“Al momento dei voti si tirano le somme, ma fanno tutto loro. Scene comiche, dialoghi esilaranti: “Alla fine mi hai dato 4!”. “Ma come, mi era piaciuto l’esterno, era bello”. “Sì ma è bello da 4“, sottolinea Borghese parlando della genuinità del format bello e finito che poi vediamo a casa nostra, ma non esclude ovviamente che qualcuno possa far strategia pura per portare acqua al suo mulino. Ma è anche questo il bello di “4 ristoranti”.
