Svezzamento

L’introduzione di un alimento che non sia il latte nel pasto di un bambino.

Ecco che cosa è lo svezzamento, un processo che inizia superato il quinto\sesto mese di vita, quando si pensa che l’organismo sia ormai pronto ad acquisire alcune funzioni, come ci spiega il Dottor Vincenzo Calia sul sito pampers.com:

“L’adattamento del rene al nuovo carico di soluti, la maturazione della barriera intestinale a contrastare allergie alimentari, la capacità di alcuni enzimi a digerire le sostanze introdotte e lo stesso sviluppo neurologico del bimbo a mantenere un buon controllo del capo per essere imboccato e accettare il cucchiaino”.

Importante è comunque sempre tenere conto dei tempi del bambino e osservare quando egli sviluppa spontaneamente un interesse verso i cibi solidi: quello è il tanto atteso segnale di inizio.

Si procede dunque gradualmente verso una dieta solida o semisolida, capace di compensare i nutrienti oramai insufficienti, sia qualitativamente che quantitativamente, del latte.

Gli alimenti che vanno a comporre lo svezzamento sono di origine vegetale (cereali, ortaggi, frutta e olio) e di origine animale (carne e formaggio). Ma come introdurli nella dieta del bambino?

Le opinioni a tal proposito divergono da professionista a professionista: c’è chi ritiene che si debba stabilire una sorta di calendario, una progressiva introduzione dei diversi nutrienti, e chi invece è convinto che il bambino sappia perfettamente che cosa mangiare e quanto, il così detto “autosvezzamento”.

Nel primo caso saranno i genitori a decidere come e quando introdurre i vari alimenti (iniziando con cereali, brodi vegetali e alcuni tipi di frutta, passando poi ad alcuni condimenti e formaggi e così via), nel secondo caso invece si inviterà il bambino a stare a tavola con i genitori, proponendo piccoli assaggi di quanto questi stanno mangiando e osservando come il piccolo si comporta.

In generale il consiglio è comunque di affidarsi al pediatra, che ben conosce il bambino, per stabilire le modalità e i tempi di introduzione dei diversi alimenti.

Ricordiamo che in caso di patologia acuta in atto, o di un soggetto nato prematuro o di peso basso e in caso di familiarità di entrambi i genitori per allergia (quando cioè lo svezzamento deve avvenire con alimenti particolari) si può scegliere di rimandare l’inizio dello svezzamento secondo le indicazioni del pediatra.

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