La Environmental Working Group (EWG) statunitense pubblica la “sporca dozzina”, ovvero la lista dei 12 frutti ed ortaggi più contaminati di quest’anno.
E’ un primato davvero amaro. Anzi, è proprio il caso di dire contaminato e velenoso. Come ogni anno, la rete statunitense Environmental Working Group (EWG), che coordina il lavoro di numerosi gruppi di attivisti attenti alla salute ambientale ed ecosistemica, ha stilato la classifica dei frutti, delle verdure e degli ortaggi “ricchi” di pesticidi. E dunque più poveri di salubrità.
I dati utilizzati dalla EWG sono stati forniti da due fonti estremamente autorevoli, ovvero dalla Food and Drug Administration (FDA) e dal Dipartimento USA dell’agricoltura. Dunque, senz’altro attendibili. E purtroppo senz’altro anche preoccupanti perché, come vedremo tra poco, riguardano alimenti di consunzione comune e diffusa, che giungono sulle tavole di milioni di consumatori.
I test di riferimento dell’indagine della EWG hanno riguardato quasi 50.000 campioni – 46.569 per l’esattezza – tra 46 tipi diversi di frutta, verdure ed ortaggi, trattati – ovvero: lavati e sbucciati – proprio secondo le abitudine domestiche, come farebbe un qualsiasi consumatore. In questo modo, i test hanno potuto ricreare fedelmente le condizioni e le modalità di consumo della popolazione statunitense.
La classifica degli alimenti più contaminati ed i tipi di pesticidi rilevati
Sono ben 251 i pesticidi scoperti durante i test. In misure e proporzioni diverse, i pesticidi rilevati sono risultati su circa 3 prodotti agricoli freschi non biologici su 4, tutti venduti da fruttivendoli e supermercati negli Stati Uniti d’America. Ed i 12 alimenti giunti ai primi posti della classifica sono risultati positivi a ben 210 di essi.
Inoltre, ogni alimento dei 12 contenuti nella classifica ha dimostrato di essere positivo ad almeno 13 pesticidi diversi, con picchi massimi che hanno raggiunto addirittura i 23. Ed i più preoccupanti sono il pesticida phosmet ed il pesticida malathion, rilevati sui mirtilli, entrambi presenti nell’organofosfato. Per comprendere la loro pericolosità, basti pensare che l’Unione Europea vieta il primo e consente l’uso del secondo soltanto nelle serre. Ed ecco quindi la classifica, che riportiamo a partire dall’alimento più compromesso: troviamo fragole, spinaci, cavolfiore e verza, pesche, pere, nettarine, mele, uva, peperoni e peperoncini, ciliegie, mirtilli e fagiolini. Le prime tre posizioni della classifica sono le stesse da tre anni a questa parte, mentre mirtilli e fagiolini entrano nella lista per la prima volta.
Davvero avvilente è pensare che dei frutti così buoni come, per esempio, le fragole, possano darci motivo di preoccupazione. L’auspicio è che il governo statunitense prenda seri provvedimenti per introdurre pratiche virtuose che non mettano a rischio il benessere dell’ecosistema per questioni di mero e sconsiderato profitto a tutti i costi.
