Solfiti: ‘Sono un pericolo per la salute’. In quali alimenti 🥪 e bevande 🍶 si trovano e quando sono davvero nocivi

Tra le sostanze più pericolose, causa di molteplici contaminazioni di cui vi abbiamo spesso parlato, ci sono sicuramente i solfiti. Ma cosa sono esattamente e come possiamo difenderci da queste pericolose sostanze?

Quella dei solfiti è una storia molto lunga. In quanto sostanze ampiamente utilizzate nell’industria alimentare, sono presenti nei cibi sia in maniera naturale che come additivo. Stiamo parlando, insomma, di una sostanza che si trova nel cibo molto più frequentemente di quello che si pensa, un po’ come le micotossine.

Solfiti negli alimenti
Solfiti negli alimenti -Mammeincucina.it

I solfiti sono presenti naturalmente in cibi come le mele, il riso, le cipolle ed i cavoli, ma anche in bevande come il vino. E per quanto riguarda il vino, i solfiti vengono utilizzati in particolare per rallentare ed arrestare la fermentazione della bevanda, pratica comune nelle medie e grandi distribuzioni. Ma non solo.

Queste sostanze, infatti, vengono anche aggiunte e impiegate come additivi conservanti e antiossidanti in molti alimenti, dalla frutta e verdura secca (come i pomodori) a prodotti a base di patate fino birra, altre bevande al malto e anche succhi di frutta. Insomma, sono presenti un po’ ovunque.

Ma allora, se si tratta di una sostanza così diffusa, perché si parla solo ora della sua pericolosità? Tutto molto semplice, i solfiti non sono immediatamente pericolosi se assunti di rado o comunque da alimenti che li contengono in maniera naturale. Quando però l’uso di queste sostanze aumenta, allora il loro accumulo può portare a reazioni poco piacevoli in alcuni soggetti.

I Solfiti, infatti, anche la comunità scientifica li ha classificati come allergeni, non causano una reazione allergica, nonostante alcuni sintomi possano essere simili. Il più comune è ovviamente la dispnea e simili disturbi respiratori ma anche l’orticaria, per un quadro clinico insomma tipicamente allergico. Quello che però ha di recente scoperto l’EFSA potrebbe dimostrare una latente pericolosità dei solfiti di cui nessuno si è accorto finora.

Tutta la verità sui Solfiti

Sono già anni che in tutto il mondo si parla della pericolosità dei Solfiti e molti paesi hanno, nel tempo, preso provvedimenti. Già intorno agli anni 2000 molti Paesi hanno vietato la loro aggiunta in frutta e verdura fresca, ma non solo.

Solfiti nel vino
Solfiti nel vino -Mammeincucina.it

In alcuni paesi è stato anche inserito l’obbligo di riportare in etichetta la concentrazione di Solfiti presenti nei vini. Norme che negli anni sono diventate più restrittive, stabilendo limiti di accettabilità molto più alti degli anni precedenti, soprattutto per il settore biologico.

Nel 2015, addirittura, un gruppo di ricercatori di Pisa ha brevettato una procedura innovativa per produrre un vino senza queste sostanze e l’anno successivo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha fissato la dose giornaliera di Solfiti che è possibile assumere in maniera sicura, ovvero 0,7 milligrammi per chilo di peso corporeo.

Ora, però, l’EFSA ha indagato più a fondo, per capire meglio quale sia la loro reale pericolosità. In particolare, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha analizzato l’anidride solforosa, E220 e alcuni solfiti, E221-228, quelli più diffusi nell’industria alimentare. Sono stati cosi calcolati i Margini di Esposizione, ovvero qual è la quantità minima che assunta regolarmente può causare dei danni alla salute.

Ovviamente, le fasce di popolazione più interessata da questi Margini di Esposizione è quella dei forti consumatori, più che abituali, di solfiti. Le evidenze mostrano effetti nocivi sul sistema nervoso centrale ed espressioni di ipersensibilità od intolleranza alla sostanza.

Ma non solo,  gli individui ipersensibili, infatti, possono manifestare anche diversi sintomi come  crisi d’asma, nausea, ipotensione, sudorazione intensa, vampate di calore, nonché una tipica emicrania che interessa la parte bassa della fronte.

Motivo per cui, l’Autorità invita i forti consumatori a regolare soprattutto la quantità di vino bevuta, prediligendone uno Bio, settimanalmente o di prodotti, come frutta secca, che contengono i solfiti in maniera non naturale. In questo caso, infatti, l’esposizione prolungata può causare gravi problemi alla salute.

Nel caso in cui però, non sappiate quali siano gli alimenti più ricchi di solfiti, qui di seguito vi riportiamo una lista per correggere la vostra alimentazione:

  • Frutta essiccata (albicocche, uvetta, prugne, pesche, fichi): 2000 mg di solfiti/kg
  • Banane essiccate: 1000 mg/kg
  • Mele e pere essiccate: 600 mg/kg
  • Senape di Digione (forte): 500 mg/kg
  • Preparati per puré e fiocchi di patata disidratati: 400 mg/kg
  • Succo di limone confezionato: 350 mg/l
  • Senape (altri tipi, dolce): 250 mg/kg
  • Stoccafisso e baccalà: 200 mg/kg
  • Pomodori secchi: 200 mg/kg
  • Aceto: 170 mg/l
  • Crostacei: 150 mg/kg
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