Sembra Parmigiano 🧀 ma non lo è: scatta l’allarme â›” del Ministero della Salute

Il Parmigiano Reggiano che avete acquistato e state mangiando, care mamme, in realtà potrebbe essere ben altro, fate attenzione alla confezione!

Sulla falsariga dell’eroina dell’Olimpo degli Dei per eccellenza, Pollon, che cantava “sembra talco, ma non lo è”, possiamo dire come una cosa analoga al momento stia succedendo proprio con il Parmigiano Reggiano.

Parmigiano Reggiano
Mammeincucina photo

Il Parmigiano Reggiano è uno dei simboli del miglior Made in Italy nel mondo. Buono da solo, col miele, con confetture varie o ancora con la glassa d’aceto balsamico, stiamo parlando di uno di quei formaggi che rientra tra quei peccati di gola poco convenzionali, ma molto gustosi e ricercati.

Eppure, perfino il Parmigiano Reggiano che acquistate solo ed esclusivamente nel vostro supermercato di fiducia, care mamme, potrebbe essere tutto, fuorché il prodotto che avete sempre consumato a occhi chiusi.

Sul sito del Ministero della Salute, infatti, è stata pubblicata un’allerta volta a fare chiarezza su alcuni lotti di formaggio che in realtà sarebbero ben altro rispetto a quanto riportato in etichetta.

Non si tratta di un errore in sé e per sé grave, ma comunque non da sottovalutare. Il richiamo, infatti, è scattato a causa della presenza di alcuni allergeni potenzialmente pericolosi per la salute di noi consumatori. Ma cerchiamo insieme di capirne qualcosina in più.

Sull’etichetta è Parmigiano Reggiano, nella realtà è Grana Padano

Per quanto si tratti comunque di prodotti caseari abbastanza “simili”, ci sono alcune differenza tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Allerta Parmigiano
(salute.gov.it photo)

Come si legge sul sito di Grana Padano, infatti, alcuni degli elementi che accomunano i due formaggi sono:

  • L’origine storico-geografica. Ovvero la Pianura Padana.
  • L’impiego di medesime o analoghe attrezzature. Come la caldaia o i vari strumenti di lavorazione della pasta.
  • Una stagionatura prolungata. Anche se di norma il Parmigiano Reggiano presenta  una stagionatura più lunga.

Le differenze maggiori e più importanti tra i due formaggi, invece, sono:

  • I foraggi usati per nutrire le bovine. Nel caso del Parmigiano Reggiano, sono esclusivamente fieni ed erba, a differenza del Grana Padano che prevede l’uso pure di insilati di mais.
  • La presenza di additivi. Se il Parmigiano Reggiano non ne usa totalmente, il Grana Padano invece sì. Motivo per cui si è reso necessario richiamare alcuni lotti di Parmigiano Reggiano che in realtà erano Grana Padano. L’etichetta, insomma, era sbagliata.

Nello specifico, il richiamo pubblicato il 23/11/2022 sul sito del Ministero della Salute sottolinea come alcune confezioni etichettate come Parmigiano Reggiano potrebbero contenere in realtà Grana Padano che ha come ingrediente il lisozima, un conservante, derivante dall’uovo. Stiamo parlando di una proteina estratta dall’albume delle uova di gallina, potenzialmente pericolosa per chi ne è allergico.

La confezione in questione è la porzione sottovuoto da 800-900g circa di Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi a marchio “Trentin SpA“. Viene prodotto e commercializzato sempre dalla Trentin SpA, presso lo stabilimento di Via Vittorio Foa 1 a Pegognaga, in provincia di Mantova. Il lotto incriminato è solo uno, il P1843, con data di scadenza o termine minimo di conservazione il 01/04/2023.

In questo caso, il Ministero precisa come il Parmigiano Reggiano sia facilmente distinguibile dal Grana Padano per i marchi del consorzio nello scalzo e per il film utilizzato per confezionare i prodotti. Se nell’etichetta del Parmigiano Reggiano, infatti, sono presenti i due loghi del consorzio, il film del Grana Padano non ne presenta.

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