Tornano, e non a gran richiesta, le mozzarelle blu nei supermercati? La segnalazione di una nota marca di prodotti caseari sembra non promettere bene. Ma cerchiamo di capirne insieme qualcosa in più.
Un po’ come le mille bolle blu di Mina, la mozzarella dal colorito ceruleo sembra rievocare un immaginario onirico, quasi fiabesco, fatto di principesse che attendono il loro vero amore, alla presa con draghi e gesta eroiche, pur di raggiungere la loro bella nella torre e sotto le grinfie della strega cattiva di turno.
Eppure, per quanto possano essere suggestive, non c’è nulla di magico nelle mozzarelle blu. Anzi, possiamo dire proprio il contrario.
Stiamo parlando, infatti, di un fenomeno chimico che accade non solo molto di più di quanto possiamo immaginare, ma che desta anche più di una preoccupazione a noi consumatori ignari della brutta sorpresa nella confezione, finché non decidiamo di preparare una caprese fuori stagione o un panino al volo ai bimbi, tra un allenamento di calcetto e una lezione di danza.
Ma come accade questo strano fenomeno di colorazione? Tutto si svolge durante la fase di produzione della mozzarella, a causa dell’acqua con cui viene a contatto che può essere contaminata dagli pseudomonas, ovvero batteri capaci di colorare di blu le nostre amate mozzarelle.
Eppure, non sono solo gli pseudomonas i responsabili del fenomeno. La colorazione blu, infatti, accade solo se la mozzarella sta troppo all’aria oppure se la confezione non è sigillata adeguatamente.
Ma non solo. E’ molto più probabile che le mozzarelle diventino blu quando le temperature sono decisamente elevate, quindi l’estate è la stagione più incriminata di tutte in questo senso. Eppure, con le temperature fuori stagione che ci sono state solo fino a qualche giorno fa, non ci deve stupire se anche ora arrivano dai consumatori diverse segnalazioni riguardanti proprio una nota marca di prodotti caseari.
Mozzarelle blu Vallelata: caso isolato o problema di produzione? Risponde l’azienda!
Nei giorni scorsi, ‘Il fatto alimentare’ ha fatto presente una segnalazione di una sua lettrice sulle mozzarelle blu a marchio Vallelata. Nello specifico, si tratta dei bocconcini il cui numero di lotto di produzione è il L220293. La redazione ha in seguito contattato la Lacatalis, proprietaria del marchio, che ha risposto alla consumatrice rispetto alla brutta sorpresa delle mozzarelle blu.
E sulla mozzarella, l’azienda ha precisato che: “E’ prodotta in un nostro stabilimento di Corteolona (Pv) che effettua giornalmente centinaia di controlli e un importante numero di prelievi ed analisi lungo tutta la filiera, sino ai prodotti finiti che sono analizzati sia in diretta che durante la loro conservazione in applicazione ai programmi di autocontrollo-Haccp”.
Eppure, malgrado i rigidi controlli del Quality Assurance, la mozzarella è stata poi immessa nel mercato dalla grande distribuzione. “Abbiamo immediatamente verificato le registrazioni di garanzia di tutte le fasi del processo di produzione“, si legge ancora nella nota. “Nonché i risultati delle analisi sulle acque di processo della giornata, riscontrando risultati totalmente conformi agli standard e valori guida“.
Ma non solo. L’azienda ha anche fatto presente come: “Anche i campioni di prodotto che conserviamo sino alla data di scadenza sono conformi nel colore e nelle caratteristiche organolettiche“.
Cosa è successo allora alla confezione acquistata dalla alla consumatrice? Ce lo spiega sempre l’azienda nella sua nota. “Non sappiamo se la colorazione sia già stata presente all’apertura o si sia sviluppata durante la conservazione del prodotto dopo l’apertura“, chiarisce la Lacatalis. “Ma possiamo confermare che la Sua segnalazione di reclamo è stata assolutamente episodica e puntuale“.
Insomma, secondo l’azienda si tratterebbe di un episodio sporadico che non esclude una cattiva conservazione del prodotto da parte della consumatrice. Fortunatamente, però, nonostante si sconsigli il suo consumo, la mozzarella blu non costituisce un pericolo per la nostra salute.
