Molte donne non potranno andare in pensione: la riforma è una vera trappola per troppe | Ingiustizia

Sul fronte delle riforme del governo Meloni, quella legata a Opzione Donna porterà molte donne a non poter andare in pensione nei tempi che avevano in precedenza calcolato. Vediamo per quale ragione e cosa cambia.

L’ultima Legge di Bilancio votata ed approvata dall’attuale governo guidato dal premier Giorgia Meloni ha apportato alcuni sostanziali cambiamenti anche dal punto di vista del mondo delle pensioni.

Oltre 20mila lavoratrici escluse da opzione donna
Opzione donna, quante restano escluse con i nuovi requisiti (Mamme in cucina)

Una serie di modifiche, sono andate ad interessare una misura, Opzione Donna, introdotta nel 2004 con la legge 234 e ripetutamente prorogata fino al 2023. Essa era nata per consentire alle lavoratrici dipendenti di andare in pensione anticipatamente al compimento dei 58 anni (59 anni per le lavoratrici autonome) seppur con almeno 38 anni di anzianità contributiva.

Di fatto, pur esistendo da molti anni, si tratta di una misura sperimentale per consentire di ottenere, con requisiti notevolmente ridotti rispetto all’ordinaria pensione anticipata, un trattamento pensionistico. Ma per il 2023 la situazione è parzialmente cambiata e questo comporterà per molte donne che pensavano di poter andare in pensione, il dover continuare a lavorare poiché non più incluse in questa misura.

Opzione donna 2023: chi è esclusa dalla pensione dopo l’ultima riforma

Per l’anno in corso solo tre categorie di lavoratrici potranno beneficiare di Opzione Donna, ovvero caregiver, invalide civili in misura pari o superiore al 74%, o ancora donne che sono state licenziate o sono dipendenti di imprese con, all’attivo, tavoli di confronto legati alla gestione di una crisi aziendale.

donne pensione
Le caregiver rientrano nella misura – Mammeincucina.it

Solo in questi casi, ognuno dei quali con specifici sottorequisiti, sarà possibile presentare domanda. Ne ha diritto chi ha comunque raggiunto entro il 31 dicembre 2022 i 35 anni di contributi e ha compiuto, entro il medesimo giorno, i 60 anni di età. Solo chi ha due o più figli potrà farlo a 58 anni, che passano a 59 per chi ha un figlio solo.

Ne deriva che in migliaia resteranno escluse dalla possibilità di andare in pensione, ragione per cui un gruppo di undicimila donne rappresentate dal Comitato Opzione Donna social si sono unite per chiedere al governo la proroga della misura con i requisiti della precedente legge di bilancio e antecedenti l’ultima riforma delle pensioni.

Una delegazione ha dunque incontrato il ministro Marina Elvira Calderone chiedendo espressamente al governo che per le lavoratrici venga mantenuta la possibilità di pensionamento con i requisiti introdotti nel 2004 e modificati in parte con l’innalzamento dell’età pensionabile prevista dalla riforma Fornero.

L’incontro con il ministro del Lavoro

Dopo l’incontro la ministra del Lavoro ha sottolineato: “Ho compreso la necessità di ampliare la platea delle destinatarie dell’anticipo pensionistico”. Spiegando però che la revisione della misura contenuta nella manovra 2023 “ha bisogno di adeguate coperture finanziarie, che sono allo studio del ministero dell’Economia”.

Si cerca di trovare un accordo
Incontro delegazione di opzione donna con ministra del lavoro (Mamme in cucina / Fonte Ansa)

Concludendo che per tali coperture “c’è la disponibilità del ministero del Lavoro a contribuire, in parte, con fondi del proprio bilancio”. Resta però al momento tutto in sospeso e questo di fatto lascia 20mila donne circa fuori dall’unica occasione per poter andare finalmente in pensione.

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