Bruno Barbieri 👨🏻‍🍳 dopo anni confessa un dettaglio sul suo passato: ecco perché oggi è così

Bruno Barbieri come non l’avete mai sentito prima, in una recente intervista lo chef ha confessato un dettaglio inaspettato sul suo passato

In questo momento, tutti gli occhi culinari d’Italia sono sintonizzati su MasterChef, che ha preso il via lo scorso 15 dicembre. Così, dopo l’intervista ad Antonino Cannavacciuolo, in cui ha confessato la sua più grande paura, è toccato a Bruno Barbieri raccontarsi un po’.

Bruno Barbieri
Bruno Barbieri si racconta – MammeInCucina.it

E’ vero che ormai sappiamo quasi tutto dei nostri beniamini, eppure il lato più intimo e nascosto sta trovando spazio solo ora, grazie ai tempi e alla sensibilità che è cambiata. Nel giro di qualche anno, infatti, l’idea malsana del sacrificio a ogni costo ha portato alla nascita di una corrente di pensiero totalmente opposta.

Il benessere del lavoratore, infatti, oggi non è solo un oggetto di studio, ma anche una rivendicazione sociale, impensabile fino a qualche anno fa. Il famoso “ai miei tempi”, insomma, lascia spazio a una cura trasversale che pone l’uomo e non il profitto al centro della società.

Eppure, come dicevamo prima, non è sempre stato così, anzi. Ritmi di lavoro massacranti, vessazioni e umiliazioni continue non solo erano all’ordine del giorno, ma erano la normalità. Insomma, per riuscire nella vita, fare dei sacrifici inumani era un percorso obbligatorio. E per Bruno Barbieri, classe 1962, non poteva essere diversamente.

Bruno Barbieri ricorda gli inizi da chef tra fatica e sacrificio

Intervistato dal quotidiano ‘Domani’, Bruno Barbieri, tra le altre cose, ha parlato anche dei suoi inizi e del mondo della cucina vista senza lo sbrilluccichio dei copioni e degli studi televisivi.

Bruno Barbieri e la cucina
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Con la serie tv “The Bear” e il film “The Menu”, infatti, il cinema ha come squarciato il velo di Maya per un’analisi più reale, in cui la brutalità sembra essere all’ordine del giorno anche, se non soprattutto, nell’alta cucina. “E’ un lavoro massacrante“, ammette Barbieri, “ma le cose sono molto cambiate negli anni: con le tecnologie, oggi non si lavora più 19 ore al giorno“.

Ma non finisce qui. Lo chef, infatti, ha parlato anche delle sue prime esperienze. “Io non ho mai guardato un orario e andavo a lavorare pure con la febbre. Ma la mia cucina è sempre un circo, non le ho mai gestite come la Gestapo“.

Insomma, si respira un clima decisamente più disteso rispetto a qualche anno fa, anche se il rigore e la disciplina sono alla base non solo di una cucina, ma anche di un ristorante di successo, come ha dimostrato più volte lo stesso Bruno Barbieri a MasterChef con alcuni concorrenti.

La mia durezza viene dall’esigenza di non farmi fregare“, ha spiegato ancora lo chef. “La vera cucina, però, non è così spietata, un bravo chef è come un bravo allenatore“.

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