Gordon Ramsey ed il segreto assurdo sui suoi esordi

Gordon Ramsey ha un passato non facilissimo, ma c’è un segreto sui suoi esordi che quasi nessuno conosce. Ecco di cosa si tratta.

Gordon Ramsey non ha avuto una vita sempre facilissima. E forse anche a questo è dovuto il suo – ormai celebre – caratteraccio.

Gordon Ramsey segreto
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Classe ’66, lo chef non ha avuto un’infanzia affatto facile. Secondo di 4 fratelli, ha dovuto conoscere la violenza – quella vera – fin da quando era piccolissimo: il padre, infatti, aveva un carattere eccessivamente irruento e questo, misto all’alcol di cui faceva spesso uso, era un mix micidiale.

Gordon però fu costretto a seguirlo dalla Scozia all’Inghilterra, dove si trasferì ed iniziò a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

Attenzione: il suo sogno non era affatto quello di diventare chef, ma era diventare un calciatore di successo. A spingerlo verso la direzione della cucina fu molto semplicemente un infortunio al ginocchio, che gli impedì di giocare e fare sport.

Nel frattempo lui lavorava come lavapiatti in un ristorante indiano della zona in cui viveva e da lì decise di mettere in atto il suo piano B.

Iniziò a lavorare in varie cucine, per poi approdare a 19 anni al North Oxfordshire Technical College, una scelta che con il senno di poi ha definito lui stesso un disastro totale.

Decise così di iniziare a lavorare e fu assunto come commis chef al Wroxton House Hotel di Banbury e poi al Wickham Arms di Londra. Quest’ultima esperienza però finì malissimo, considerando che Ramsey intrecciò una relazione amorosa con la moglie del proprietario.

Fu l’incontro con Marco Pierre White al ristorante Harveys a cambiargli la vita. Da lì, decise di partire per Parigi e quello gli aprì le porte del mondo della ristorazione. Il resto è storia: le stelle Michelin, la carriera in tv, il successo planetario.

E proprio a questo proposito c’è un segreto che riguarda gli esordi di Gordon Ramsay che nessuno potrebbe mai immaginare.

Il segreto sugli esordi di Gordon Ramsey

Gordon Ramsey segreto
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Anche la sua vita privata va a gonfie vele: nel ’96 ha sposato Tana Hutcheson, da cui ha avuto cinque figli: Megan, i gemelli Jack e Holly, Matilda e Oscar James.

I due quando si conobbero decisero di collaborare e quindi il loro fu un rapporto non solo personale, ma anche professionale.

Hutcheson, infatti, quando Gordon era ancora agli inizi della sua carriera, lo aiutò entrando con lui in società quando aprì il suo primo ristorante. 

Inoltre per anni è stato anche il responsabile delle operazioni commerciali di tutti i tantissimi ristoranti di Ramsay.

Fin qui, tutto bene, se non fosse che ad un certo punto i rapporti con tutta la famiglia della moglie si sono incrinati. Lo chef, infatti, come riporta TheDaily Mail, ha intentato una causa contro gran parte della famiglia della moglie, tra cui i suoi genitori, i fratelli, la cognata e la compagna del padre.

Il motivo? Chris Hutcheson avrebbe ottenuto illegalmente l’accesso ai suoi account personali e aziendali ed avrebbe anche rubato il denaro dell’azienda.

Da lì, un processo conclusosi il 7 giugno 2017 con la condanna a sei mesi di reclusione nei confronti del suocero.

Detto ciò, c’è un segreto che riguarda gli esordi di Gordon Ramsey nel mondo della ristorazione.

Erano gli anni ’90 e, come abbiamo anticipato, lo chef lavorò nel ristorante inglese di Marco Pierre White, Harveys.

Quest’ultimo fu il primo chef inglese a raggiungere quota 3 stelle Michelin a soli 32 anni, quindi per Ramsay lavorare con lui è stata un’occasione unica.

Peccato però che dopo soli 3 anni lasciò il ristorante a causa di problemi personali con il suo capo.

Come lo stesso White ha raccontato, infatti: “Non ricordo cosa avesse fatto di sbagliato, ma io gli ha urlato contro. Gordon si accucciò in un angolo della cucina, nascose la testa tra le mani e iniziò a singhiozzare”.

Vedendolo oggi, nessuno avrebbe immaginato che un personaggio come Gordon Ramsey avesse potuto reagire così.

Nonostante questi suoi inizi, Gordon Ramsey resta sempre tra gli chef più seguiti al mondo in assoluto.

E chissà come ricorda lui quel momento della sua vita e, nello specifico, quell’episodio.

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