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“Causa danni all’intestino”, un nuovo studio mette in guardia sul consumo di pasta da zucchero, merendine e caramelle

Ghiotta di caramelle, merendine e pasta da zucchero? Un nuovo studio mette in guardia sul loro consumo ed è tutta colpa di uno degli ingredienti più comuni e diffusi nell’industria dolciaria. 

E’ innegabile come nel corso dei decenni la nostra alimentazione sia stata rivoluzionata, se non addirittura stravolta. Il benessere, infatti, tra le altre cose, ha portato sia in Italia che nei paesi più economicamente sviluppati, un’abbondanza nonché una varietà di prodotti ultraprocessati mai vista prima e che i nostri nonni non si sarebbero mai sognati un giorno.

Caramelle e merendine danni all’intestino – Mammeincucina.it

Dai biscotti alla carne in scatola, tutto è sotto il segno della produzione massiva e industriale. La stessa che nel corso di tutti questi anni ha dimostrato anche diverse falle sistematiche che ora emergono con più forza rispetto al passato. Il caso dei dolcificanti, in quest’ottica, è davvero esemplare, ma non è l’unico.

Proprio perché la nostra dieta è cambiata, anche il nostro corpo si è adattato ai cambiamenti nel corso degli anni. Ma ciò che è nocivo diciamo pure come non lo “digerisca” proprio. Trattandosi di una macchina perfetta, infatti, il nostro organismo si rifiuta di assorbire sostanze tossiche e potenzialmente pericolose per la nostra salute, ma non è sempre detto che ci riesca.

E una prolungata esposizione a tali sostanze, può seriamente danneggiare il nostro corpo. Motivo per cui, un studio condotto dalla rivista scientifica ‘Nature Communications’ ha messo in guardia sul consumo di un colorante presente in merendine, caramelle e pasta da zucchero.

Coloranti alimentari nelle merendine e i danni all’intestino

I coloranti alimentari sono degli additivi usati proprio per colorare gli alimenti, riproducendo il loro colore naturale. Le aziende, infatti, li adoperano per rafforzare il sapore dei loro prodotti: più un prodotto è colorato e ricorda proprio quel gusto, più il consumatore è invogliato all’acquisto. Ma non solo. Si ha anche l’impressione che davvero si stia comprando un prodotto genuino e realizzato con ingredienti naturali.

Coloranti alimentari – Mammeincucina.it

In realtà il sapore non deriva dal colorante, ma dagli aromi naturali. Eppure, la vista, tra tutti e cinque i sensi è quello “privilegiato”, proprio perché guida e influenza più facilmente le nostre scelte. I coloranti, però, non sono sempre solo sostanze naturali. Ne esistono, infatti, anche di totalmente artificiali, ma tutti sono classificati con una sigla compresa nell’intervallo E100-E199.

Oggetto dello studio di ‘Nature Communications’ è stata la sigla E129, ovvero il colorante rosso sintetico “Allura Red” che si trova, tra le altre cose, nel bitter, bitter vino, caramelle e anche alcuni cereali. Dal test è emerso come l’Allura Red possa essere un fattore scatenante di malattie infiammatorie intestinali, come morbo di Crohn e colite ulcerosa, proprio perché danneggia la salute dell’intestino, promuovendone la sua infiammazione.

Stando alla ricerca, infatti, il colorante interrompendo la funzione di barriera intestinale e aumentando la produzione di serotonina, altererebbe la composizione del microbiota intestinale. Questa alterazione causerebbe nei soggetti più esposti una maggiore suscettibilità alla colite e la Sindrome del colon irritabile.

Ma non solo. Altri studi hanno affermato come l’Allura Red abbia degli effetti negativi su alcune allergie e disturbi immunitari, causando anche problemi comportamentali nei bambini, più propensi a sviluppare iperattività e disturbo da deficit di attenzione. Proprio per questo, il colorante E129 è stato anche proibito in alcuni Paesi, come la Svezia.

Tuttavia, quando il Paese scandinavo è ufficialmente entrato nell’Unione Europea, proprio perché Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare approva il suo utilizzo nei paesi membri, è stato possibile per le aziende riutilizzarlo.

Karola Sicali

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