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Tutti gli ERRORI da non commettere con le PESCHE: dal non conoscere le varietà alla conservazione

Tra i frutti estivi più comuni troviamo le pesche: ecco gli errori da non commettere, dal conoscere le varietà alla conservazione. 

Tra i frutti che più comunemente consumiamo in estate ci sono le pesche. Succose, croccanti e saporite apportano numerose sostanze nutritive. Indicate ad esempio in gravidanza, le pesche fanno bene alla salute di pelle, occhi e apparato digerente. Non solo, hanno anche proprietà diuretiche e depurative e aiutano a mantenere basso il colesterolo.

Premesso quindi che consumare pesche faccia bene alla salute dobbiamo anche sapere quali sono gli sbagli da non fare con questi frutti tipicamente estivi. Infatti molti ignorano le varietà e pensano che tutte le pesche siano uguali, altri sbagliano a conservarle. Vediamo allora quali sono gli errori da non commettere con le pesche.

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Ecco gli errori da non commettere con le pesche

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Fresche e succose non è estate senza pesche, uno dei frutti più comuni che con l’arrivo della bella stagione tornano a farci visita sulle nostre tavole. Un vero piacere per il palato visto che il loro sapore è piacevole e gustoso. Anche se la pesca è un frutto ampiamente conosciuto nel nostro paese spesso ancora commettiamo alcuni errori.

Non tutti conoscono le origini della pesca. Prunus Persica è il suo nome scientifico e la sua storia parte da molto lontano risalendo a circa 5mila anni fa. Provenienti dalla Cina le pesche arrivano in Europa via Persia, arrivando poi in America. Il pesco fiorisce a primavera e in Oriente è simbolo di immortalità, infatti, questi frutti sono regalati come simbolo di buon auspicio per una vita lunga e prosperosa.

Alla luce di queste informazioni scopriamo quali sono gli errori da non fare con le pesche: dal non sapere riconoscere le varietà alla conservazione sbagliata. Scopriamo i più comuni.

1) Non conoscere le varietà delle pesche. Il frutto dell’albero di pesco si chiama drupa: ha un polpa succosa e una parte interna legnosa. Contiene un seme o nocciolo definito come endocarpo dalla forma sferica. La buccia si presenta variabilmente di un colore giallo-verde fino ad arrivare al rosso intenso e scuro. La polpa può essere bianca, gialla o rosata. Le tre varietà più comuni delle pesche sono:

  • Pesche comuni: di colore bianco, giallo o sanguigno con striature rosse. La buccia vellutata e la consistenza morbida di queste pesche ne fanno dei frutti dolci e profumati.
  • Nettarine o pesche noci: sono state introdotte artificialmente con una mutazione genetica. La buccia è liscia e la pasta è gialla o bianca dalla consistenza croccante e dal sapore più delicato rispetto alla pesca comune.
  • Percoche: hanno la buccia di color verde-giallo e sono diffuse soprattutto al sud Italia. Hanno un polpa dura e consistente e sono spesso usate per realizzare le pesche sciroppate anche a livello industriale. Scopri gli errori da non fare quando le prepari in casa.

2) Consumarle solo a fine pasto. Grazie alla loro dolcezza spesso consumare una pesca a fine pasto può appagare la voglia di dolce ma relegarla solo a questo momento non è corretto. Infatti le pesche sono squisite se trasformate in succhi di frutta, in marmellate o utilizzate per preparare gelati, semifreddi e più in generale torte. Qui trovi la ricetta della torta alle pesche light e vegana. 

3) Non utilizzarle per ricette salate. Non solo nei dolci ma le pesche sono ideali anche per preparare fresche insalate, specie in estate quando ne consumiamo una gran quantità. Altrimenti possiamo abbinarle a salumi e formaggi.

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4) Conservarle male. L’ estate è il momento migliore per trovare e consumare i freschi frutti di stagione ma se in questo periodo ne troviamo in abbondanza come si fa a conservarle anche quando finirà il loro periodo? Uno dei metodi migliori per consumarle anche in inverno, sotto un altro formato, è realizzando una gustosa confettura. Non solo, anche le pesche sciroppate regalano grandi soddisfazioni. Infine possiamo conservarle essiccate, candite o surgelate fatte precedentemente a fettine. In questo modo anche se non è estate potremo consumare ancora le nostre tanto amate pesche.

Cristina Biondi

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