Frutta a fine pasto: meglio non mangiarla, scopri perché

La frutta è parte integrante di una buona e sana alimentazione quotidiana. Ma forse ancora non sai quando è bene mangiarla e quando invece è preferibile attendere il momento giusto. Scopriamolo insieme attraverso utili consigli.

Portare avanti un regime alimentare equilibrato nei macronutrienti, comprensivo di frutta, verdura, carboidrati, proteine, grassi buoni è di vitale importanza per garantirti uno stato di buona salute e benessere. Ma forse, qualche volta, ti è capitato di sentirti gonfia dopo aver mangiato subito dopo il pasto del pranzo una mela o un qualsiasi altro tipo di frutto. Oggi ti diremo perché e come fare per consumare la frutta in maniera adeguata.

Frutta a fine pasto, sì o no?

È nostra abitudine a mangiare la frutta sempre alla fine del pasto, che sia una mela, una pera, un po’ d’uva e così via, ma abbiamo quasi sempre accusato un forte senso di gonfiore, quasi inevitabile, dopo averlo fatto. Il nostro stomaco infatti avverte un certo disturbo se dopo aver consumato un buon piatto di pasta aggiunge una porzione di frutta fresca. Infatti, questa è una conseguenza diffusissima, un gonfiore addominale che tocca la maggior parte delle persone.

mirtilli
(pexels photo)

Cosa succede in realtà? La frutta attua un processo di fermentazione, ed è qui che possiamo parlare di una vera e propria serie di alimenti che fermentano in maniera prolungata all’interno del nostro intestino e che vengono chiamati propriamente  FODMAP (Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli).

La fermentazione degli alimenti non fa che provocare dei gas che insieme all’acqua ingerita possono causare una distensione dell’intestino. La frutta che fermenta di più rispetto alle altre sono sicuramente le mele, le pere, le pesche, il mango, le ciliegie, le susine, l’anguria, i cachi, le prugne, i fichi, i lamponi, le more, mirtilli, i ribes.

In generale si tratta quindi della frutta più zuccherina e quella particolarmente matura ma anche l’essiccata. È altamente consigliato quindi consumare la nostra porzione di frutta quotidiana lontano dai pasti principali. Consumare frutta subito dopo il pranzo o la cena può provocare delle fitte allo stomaco a causa appunto della formazione di molti gas. Un esempio calzante è il momento del pranzo: sommare ad un piatto di pasta, ad una porzione di pane, un ulteriore dose di zuccheri non fa che provocare un malfunzionamento del processo di digestione.

Quando puoi consumare la tua porzione di frutta?

La frutta è composta da acqua e questa non fa che diluire i succhi gastrici di cui lo stomaco è composto, li rallenta e rallenta così anche il meccanismo di digestione. I momenti migliori per godere della nostra porzione quotidiana di frutta senza rischiare di accusare disturbi sono sicuramente a metà mattinata, come spuntino, oppure al pomeriggio come merenda salutare.

pesche e albicocche
Foto da AdobeStock

Chi soffre soprattutto di patologie particolari, come quella della sindrome del colon irritabile, dovrebbe consumare frutta piuttosto farinosa come ad esempio mele e banane. Quindi possiamo concludere col dirti che è bene far passare tre ore dai pasti principali prima di consumare frutta.

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