In cucina con i bambini: giocare li rende consumatori curiosi

Giocare in cucina non è solo un modo per tenere buoni i bambini ma anche una via divertente per stimolare la loro curiosità rispetto al cibo e insegnare i primi rudimenti dell’arte culinaria.

Il gioco per i bambini è sempre e comunque un modo per imparare, fare esperienze e accrescere il proprio orizzonte mentale.

Vi fa venire in mente qualcosa tutto ciò? La cucina in effetti ci spinge un po’ verso i medesimi obbiettivi, si rivela una via per esplorare il mondo e aprirsi a ogni genere di novità.

Ecco allora che, pur senza mettersi tecnicamente ai fornelli, la cucina può essere l’ambiente giusto per stimolare la curiosità dei bambini e anche insegnare loro i primissimi rudimenti dell’arte culinaria.

Scopriamo insieme come giocare in cucina con i bambini e trasformare quella stanza nella preferita dei nostri figli.

Giocare in cucina

giocare in cucina
Foto da Adobe Stock

Il primo passo, come per ogni gioco, sarà preparare il campo. Giocare è infatti qualcosa di serio e che, di conseguenza, va fatto innanzitutto in sicurezza: via dunque oggetti taglienti, fuoco decisamente chiuso e un adulto sempre pronto a intervenire.

La prima regola del gioco è poi che tutti possano divertirsi. Fate allora in modo che ogni bambino possa raggiugnere tutto ciò che gli serve in comodità: per i più piccoli predisponete un rialzo sicuro così da evitare inopportune arrampicate.

Sarà poi compito dell’adulto organizzare il gioco e predisporre tutto il necessario: solo quando ogni cosa sarà pronta invitate i piccoli giocatori e… buon divertimento!

Si ma… a che cosa giochiamo? Noi abbiamo scovato sul web (datemiunam.it) cinque interessanti proposte.

Colori naturali – Frutta, verdura e spezie possono essere utilizzati per creare veri e propri coli, perfetti anche per dipingere e sostituire le vere e proprie tempere. Vediamo insieme alcuni esempi

  • rosso: pomodori, fragole e lamponi;
  • rosa: rape rosse o cavolo rosso. Provate ad aggiungere poche gocce di succo di limone oppure una puntina di bicarbonato e vedete cosa succederà!
  • giallo: zafferano in polvere o peperone;
  • arancio: curcuma o curry;
  • verde: l’acqua degli spinaci, la menta o il prezzemolo;
  • blu: mirtilli o more

Una volta estratto il colore schiacciandolo bene nel mortaio o frullandolo con un mixer o frullatore casalingo la frutta e la verdura, potrete renderlo in tutto e per tutto simile a una tempera miscelandolo con un bicchiere di amido di mais, uno di farina, due cucchiai di sale e tre bicchieri di acqua. Quando il composto sarà senza grumi, fatelo addensare scaldandolo a fuoco lento e, infine, aggiungete i colori estratti da frutta e verdura

Impastare – Che cosa c’è di più divertente se non mettere le mani in pasta? E’ il modo miglior per far prender loro confidenza con diverse consistenze. ottimo sarebbe dunque far provare diversi tipi di impasti: carne per le polpette, pasta frolla, pasta all’uovo ma anche la classica pasta di sale per fare veri e propri lavoretti senza ricorrere a plastilina e simili.

Esperimenti semi-scientifici – “Che cosa succede se…?” I nostri bambini se lo chiedono e ce lo chiedono sempre, perché allora non farglielo scoprire con i loro stessi occhi. Unire l’olio all’acqua o vedere che cosa fa il burro se messo a bagnomaria sarà per loro una tale fonte di stupore da trasformare la cucina nel Paese delle Meraviglie.

Assaggiatori – Amaro, acido, umami, salato e dolce: sono questi i sapori che il nostro piccolo esperto potrà sperimentare e imparare a conoscere. Prima però di spiegare la giusta definizione, lasciate che il bambino esprima con parole sue quello che “sente” con la lingua: sarà un modo per far capire che anche i sapori più ostici possono avere un loro perché.

Il nome dell’odore – Si tratta di une vero e proprio esercizio da grandi chef: al bambino si chiederà, dopo averlo bendato, di riconoscere l’odore del cibo che gli si chiede di annusare. Il gioco riesce benissimo con le spezie ma mai porre limiti al divertimento: si tratta di un modo semplice per lavorare sul senso dell’olfatto e il successo è pressoché garantito.

Fonte: datemiunam.it

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