Errori da non fare quando cuciniamo i crostacei: scopri i più comuni

I crostacei sono uno degli alimenti più gustosi e delicati perfetti da consumare in una cena a base di pesce: scopriamo quali sono gli errori da non commettere quando li cuciniamo.

Aragoste, astici, gamberi, scampi, granchi e chi più ne ha più ne metta. Ma quanto sono buoni i crostacei? Se vi piace il pesce i crostacei sono perfetti da consumare anche in un’occasione un po’ più speciale perché gustosi ma anche delicati. 

Nonostante la loro corazza coriacea internamente i crostacei nascondono una polpa deliziosa e tenera. Inoltre, cuociono in poco tempo e ci permettono di realizzare dei piatti deliziosi, degni di un ristorante. 

E anche se alcuni di loro, come le aragoste, vengono cotti da vivi, sembra che ora si stiano muovendo in questo senso dei divieti: ad esempio è il caso della città di Parma. 

Vediamo allora quali sono gli errori più comuni che possiamo commettere quando cuciniamo i crostacei. 

Ecco gli errori più comuni che si commettono cucinando i crostacei

crostacei errori
Foto di Amanda Martin da Pixabay

Sarà per il loro colore accesso, sarà per la loro carne delicata, sarà per la loro forma particolare ma i crostacei da sempre esercitano un certo fascino sugli amanti del pesce.

Per prepararli a regola d’arte esistono alcune piccole e semplici regole ma soprattutto non bisogna cadere in alcuni banali errori che rischierebbero di compromettere le nostre ricette.

Scopriamo allora quali sono gli errori più comuni da non fare quando si preparano i crostacei.

1) Capire se sono freschi. In genere come già accennato sopra alcuni di essi vengono venduti vivi, vedi aragoste, astici e canocchie, ma soprattutto buttati in pentola quando sono ancora in vita. Ora, se li acquistiamo che ancora si muovono sicuramente non ci sarà motivo di dubitare della loro freschezza ma se li prendiamo sul banco della pescheria già morti dovremo capire se sono freschi o meno. Se sprigionano un forte odore d’ammoniaca probabilmente sono lì già da tempo. Anche se diventano neri non è indice di freschezza. Se invece hanno un colore troppo acceso potrebbero essere stati sottoposti ai solfiti per prolungarne la conservazione. Ma questo dovrebbe essere scritto sull’etichetta. Inoltre, il carapace deve essere ben attaccato alla polpa.

2) Confonderli tra di loro. Anche se alcuni di essi possono sembrare simili i crostacei non devono essere confusi tra di loro. A parte le canocchie o cicale di mare che hanno un colorito pallido e i granchi che hanno una forma tondeggiante, da non confondere con la granseola, un grosso granchio considerato il migliore, non dobbiamo fare confusione con gli altri. Il gambero non è il mazzancolle, che è pur sempre una varietà di gambero ma più grosso e più rinomato, inoltre il colore è avana mentre il gambero è rosa. E ancora gli scampi non dovranno essere confusi con i precedenti, infatti, sono quelli considerati più pregiati e con cui si possono realizzare degli ottimi fumetti di pesce. Prima di cimentarsi in una ricetta meglio studiarsi le caratteristiche.

3) Sbagliare a pulirli. I più semplici sono gamberi e scampi. Andranno incisi sulla schiena e eliminato l’intestino, quel filamento nero, al palato poco gustoso. Qui sotto troverete un tutorial in cui potrete vedere come fare.

 

4) Non usare gli scarti. Se pensiamo che le teste o i carapaci vadano gettati stiamo sbagliando di grosso. Queste parti dei nostri crostacei infatti sono ottime per preparare un delizioso fumetto di pesce aggiungendo qualche odore e dell’acqua naturalmente. Si lascia cuocere per almeno una mezzora e il nostro brodo di pesce per insaporire i piatti è pronto. Naturalmente una volta cotto andrà colato per non far finire nel piatto i resti coriacei dei nostri crostacei. 

5) Non esagerare con la cottura. Se lasciamo cuocere troppo i nostri crostacei finiranno per diventare asciutti e secchi. Regoliamoci quindi in base al tipo di crostaceo con cui abbiamo a che fare. Ma in genere potremo notarlo anche dal guscio che cambia colore. Per le canocchie ci vuole davvero poco, bastano 3-4 minuti, se invece parliamo di gamberi 5-6 minuti. A salire con quelli di dimensioni più grandi come le aragoste o gli astici che impiegheranno circa 8-10 minuti. Per i granchi, se parliamo di quelli grandi, ci possono volere anche 20 minuti. 

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