Pare proprio che MasterChef Italia non convinca più come prima, malgrado il trio delle meraviglie composto da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. Ma come è possibile?
Ne è passata di acqua sotto i ponti dal quel lontano 21 settembre 2011, quando andò in onda la prima puntata di MasterChef Italia con degli “sconosciuti” Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco.
La cucina fino ad allora, infatti, era rimasta in Italia una questione ancorata solo alle ricette e ad alcune idee sfiziose da replicare a casa a mezzogiorno, tant’è che fino ad allora la regina indiscussa della tv culinaria era l’unica e sola Antonella Clerici. Ma MasterChef ha cambiato tutto in men che non dica, rappresentando non solo una scommessa vinta, ma anche uno spartiacque della televisione “culinaria” italiana.
La cucina, infatti, si è trasformata ben presto in un’arte affascinante, alla scoperta dei sapori e dei colori che caratterizzano la nostra bella Italia e non solo. Ma non solo. Oltre ai bei piatti e alle idee più che originali, la disciplina e il rigore insieme al genio e alla sregolatezza hanno fatto la differenza, nonché la fortuna del format. Insomma, anno dopo anno MasterChef non solo ha affascinato, ma ha sicuramente conquistato.
Eppure, pare che il periodo aureo di MasterChef ora sia finito, il programma, infatti, non convince più come prima e il motivo è davvero clamoroso.
Addio “effetto MasterChef Italia” il programma non attira più i giovani
Proprio per il suo fascino, tantissimi ragazzi negli anni passati hanno deciso di frequentare un istituto alberghiero per diventare a loro volta chef stellati conosciuti in tutto il mondo. Insomma, il programma ha sempre esercitato un forte ascendente sui più giovani. Eppure, ora si sta registrando una sorta di controtendenza: in altre parole, MasterChef Italia non appassiona più gli adolescenti come una volta.
In soli 6 anni, infatti, come riportato dal Rapporto 2022 dell’Osservatorio Ristorazione, sono crollate le iscrizioni negli istituti alberghieri, con un calo del 47%, un dimezzamento quasi non da poco in un lasso di tempo relativamente breve.
Proprio per questo, si è parlato di un effetto MasterChef che non ammalia più, anche perché tra gli studi patinati e le note d’autore improvvisate, frutto dell’estro creativo, e la realtà e la fatica di una cucina vera, c’è una bella differenza.
Motivo per cui negli ultimi 6 anni, la bellezza dei fornelli ha lasciato il posto al disincanto, malgrado il trio delle meraviglie, composto da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, continui a far sognare sui social e non solo. “Questo clima di sfiducia e diffidenza va combattuto“, ha dichiarato Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione.
“Facendo sistema e ripensando il settore per attirare e, soprattutto, trattenere i più giovani, aprendo a figure professionali più consone alle competenze e alle aspirazioni dei nativi digitali e ridisegnando orari e modalità di lavoro“, ha aggiunto Ferrari. Ma il lavoro per come è pensato oggi, resta il maggior deterrente in cucina e non solo. “Lo stesso contratto nazionale andrebbe rivisto per stimolare l’appeal del mondo ristorativo“.
