Polli deformi 🐔 e allevamenti lager: le immagini shock 😱 della Lidl fanno arrabbiare l’Europa

I prodotti di carne che arrivano belli confezionati nel nostro Lidl di fiducia potrebbero nascondere più di un lato oscuro. Le immagini shock di polli deformi e allevamenti lager hanno sollevato l’indignazione di tutta l’Europa. 

Spesso non ci fermiamo mai a pensare come i prodotti che vediamo tutti belli colorati, sistemati e invitanti nel nostro supermercato di fiducia, in realtà siano solo il risultato finale della grande distribuzione. Una lunga catena che spesso e volentieri tace alcuni passaggi dal produttore al consumatore.

Polli deformi
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E proprio perché si tratta di una produzione massiccia, non sempre è detto che vengano rispettate le norme in materia di allevamento, distribuzione e quant’altro. Insomma, può capitare che non sia sempre oro quel che luccica, proprio come sta succedendo in questi giorni alla Lidl.

A fare il punto della situazione, ci ha pensato la Ong spagnola Equalia che ha svelato le terribili condizioni di polli e pulcini in alcuni allevamenti avicoli della Bassa Sassonia, in Germania, che poi riforniscono la nota catena tedesca di supermercati.

Equalia ha anche reso poi pubbliche le immagini degli attivisti all’interno degli allevamenti della Bassa Sassonia, postando il video denuncia su Facebook. Nelle immagini, si vedono decine di migliaia di polli stipati tutti insieme. Ma questa è solo la punta dell’iceberg.

Continuando la visione della clip, si possono vedere anche pulcini a terra agonizzanti e polli deformi. “Lidl afferma di essere un supermercato di riferimento in termini di benessere animale, ma la realtà è un’altra: i suoi bassi standard nell’allevamento di polli mettono a rischio la sostenibilità e la sicurezza alimentare“, denuncia l’Ong sui social, come riportato da ‘Green Me’.

Polli deformi: la sofferenza genetica dell’offerta in risposta alla domanda

Ma perché esistono allevamenti avicoli simili a lager? La risposta, in realtà, è più semplice di quanto possiamo immaginare. Per far fronte alla crescente domanda, soprattutto delle part più succulente come petto e cosce, l’offerta si adegua, sostenendo così i ritmi di una produzione sempre più serrata.

Così, la sofferenza diventa una questione genetica. I polli allevati, infatti, sono razza Broiler, adatti per il rapido e voluminoso accrescimento delle “zone” che interessano al mercato. E’ l’uomo quindi a scegliere appositamente questa razza, provocando gravi deformità nei polli, come deformazioni ossee, gravi danni cardio-respiratori e dolori indicibili.

Ma non solo. Gli operatori impediscono ai polli anche di camminare, correre o muoversi – fare cose più che “naturali” insomma – violando così le norme minime di arricchimento ambientale.

Quando poi arriva il momento della macellazione, i polli muoiono a causa del “bagno elettrico”, ovvero la morte viene causata tramite la folgorazione. La corrente passa in una vasca piena d’acqua, dove poi verranno immersi i polli.

Proprio per questo, la coalizione europea Open Wing Alliance si è scagliata duramente contro la Lidl, chiedendo un maggiore impegno contro gli allenamenti intensivi sempre più simili a lager. La catena di supermercati tedesca, infatti, non ha ancora aderito all’European Chicken Commitment, volto a promuovere il benessere animale a 360 gradi.

Lanciamo una campagna per chiedere a Lidl di sottoscrivere, come già fatto da altri, lo European Chicken Commitment“, si legge nella nota. “E garantire standard più elevati per i polli allevati dai loro fornitori“.

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