Carlo Cracco di recente, in un’intervista rilasciata a Il Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez, ha rivelato un inedito retroscena sul suo passato.
Carlo Cracco oggi è uno degli chef più amati di tutta l’Italia. I suoi ristoranti stellati sono la meta preferita di moltissime celeb, tutti i programmi tv lo vogliono (anche solo come ospite), tutti lo idolatrano.
Ma i suoi esordi sono stati ben diversi da come possiamo immaginarlo oggi. Tutto ebbe inizio grazie a un 4 in pagella all’Istituto alberghiero di Recoaro Terme (a Vicenza).
Quel voto spinse lui – anzi, soprattutto suo padre – a voler fare di più. Quel di più poi è cresciuto sempre di più, fino a condurlo dov’è arrivato oggi.
Nel mezzo, però, la strada è stata lunga, assolutamente non lineare, piena di dossi: non esiste una via rettilinea quando si vuole arrivare in alto, bisogna prepararsi a salire per scalare la montagna per arrivare in cima e, si sa, la salita può essere davvero dura da percorrere.
Infatti, non a caso, fin da quando era ragazzo le difficoltà per lo chef arrivarono eccome: il padre lo indusse a lavorare mentre studiava per apprendere il vero significato della parola disciplina e imparare qualcosa in più sulla fatica, quella vera.
Così lo spedì al ristorante Da Remo a Vicenza, ma quello fu solo il primo in cui approdò.
Come tutti sanno ormai, quando aveva 21 anni, iniziò a lavorare insieme a Gualtiero Marchesi. Lì rimase per circa tre anni, ma poi fu stesso quest’ultimo a intimargli di partire per affinare la sua tecnica, apprendere cose nuove, migliorare ancora di più.
Così lo chef Cracco partì alla volta della Francia, trasferendosi dapprima a Garlenda, dove lavorò al Meridiana e poi Parigi. Qui, dopo una breve esperienza con Alain Ducasse, iniziò a lavorare nel ristorante di Alain Senderens, il Lucas Carton.
Dopo qualche anno, però, tornò in Italia ed approdò all’Enoteca Pinchiorri, il famosissimo tempio del vino italiano a Firenze. All’epoca aveva solo 26 anni e voleva sperimentare: ecco perché accettò senza pensarci troppo la proposta dello stesso Giorgio Pinchiorri.
Dopo aver fatto assegnare a quel luogo, punto di incontro tra la cucina ed il mondo dei vini, Cracco andò via, per raggiungere il Peck in via Spadari a Milano, all’epoca appartenente alla famiglia Stoppani, che gli propose di gestire un ristorante che potesse portare il suo nome. Nacque così il Cracco Peck, insignito di ben 2 stelle Michelin.
Era il 2001 e da allora di strada lo chef ne ha fatta eccome: ha guadagnato ben 7 stelle, ha aperto diversi locali (come Carlo e Camilla in Segheria, l’Ovo a Mosca, all’interno dell’hotel Lotte, il Cracco Portofino), è diventato una star della tv.
Ma c’è un retroscena inedito sul passato di Carlo Cracco, che ha raccontato ospite a il Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez.
L’inedito retroscena raccontato da Carlo Cracco
Carlo Cracco, ospite di Fedez a Il Muschio Selvaggio, ha parlato della differenza tra i suoi inizi e il mondo della cucina oggi, raccontando anche un inedito retroscena.
C’è da dire che quando lo chef iniziò erano gli anni ’80, il mondo del food era assai diverso rispetto a come lo conosciamo oggi.
Forse nell’ultimo decennio – ed è quello che pensano moltissime persone – la cucina è diventata anche una moda, complici i tantissimi programmi tv in questo ambito (primo tra tutti MasterChef, di cui Cracco è stato anche giudice per diversi anni). Quello che è sicuro è che anche il lavoro degli chef è cambiato.
Come abbiamo anticipato, infatti, Carlo Cracco ha rivelato un inedito retroscena a Fedez a il Muschio Selvaggio, dicendo: “Una volta non c’era l’aria condizionata in cucina. E tu soffrivi come un cane: avevi due maglie addosso, sudavi e poi entravi in cella, prendevi freddo, per cui avevi sempre mal di schiena”.Â
Lo chef ha poi aggiunto: “Io ne ho sofferto per quasi cinque anni e non riuscivo mai a venirne fuori. Oggi c’è l’aria condizionata, c’è l’aria pulita, c’è la tecnologia, c’è qualsiasi cosa tu voglia. Ovvio, bisogna lavorare, è un lavoro di servizio il nostro”.
A questo proposito, se vuoi conoscere qualche altro dettaglio sui suoi esordi, ecco un segreto sul suo percorso insieme a Gualtiero Marchesi.
Insomma ha chiaramente ammesso che anche fare lo chef oggi è ben diverso rispetto a com’era un tempo: probabilmente oggi è anche più facile, anche se molte persone non riescono a rendersene conto.