Carlo Cracco esce allo scoperto con la triste confessione 😭 : “Ne ho sofferto per 5 anni” 😢

Carlo Cracco di recente, in un’intervista rilasciata a Il Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez, ha rivelato un inedito retroscena sul suo passato.

Carlo Cracco oggi è uno degli chef più amati di tutta l’Italia. I suoi ristoranti stellati sono la meta preferita di moltissime celeb, tutti i programmi tv lo vogliono (anche solo come ospite), tutti lo idolatrano.

Carlo Cracco retroscena
Fonte: Mammeincucina

Ma i suoi esordi sono stati ben diversi da come possiamo immaginarlo oggi. Tutto ebbe inizio grazie a un 4 in pagella all’Istituto alberghiero di Recoaro Terme (a Vicenza).

Quel voto spinse lui – anzi, soprattutto suo padre – a voler fare di più. Quel di più poi è cresciuto sempre di più, fino a condurlo dov’è arrivato oggi.

Nel mezzo, però, la strada è stata lunga, assolutamente non lineare, piena di dossi: non esiste una via rettilinea quando si vuole arrivare in alto, bisogna prepararsi a salire per scalare la montagna per arrivare in cima e, si sa, la salita può essere davvero dura da percorrere.

Infatti, non a caso, fin da quando era ragazzo le difficoltà per lo chef arrivarono eccome: il padre lo indusse a lavorare mentre studiava per apprendere il vero significato della parola disciplina e imparare qualcosa in più sulla fatica, quella vera.

Così lo spedì al ristorante Da Remo a Vicenza, ma quello fu solo il primo in cui approdò.

Come tutti sanno ormai, quando aveva 21 anni, iniziò a lavorare insieme a Gualtiero Marchesi. Lì rimase per circa tre anni, ma poi fu stesso quest’ultimo a intimargli di partire per affinare la sua tecnica, apprendere cose nuove, migliorare ancora di più.

Così lo chef Cracco partì alla volta della Francia, trasferendosi dapprima a Garlenda, dove lavorò al Meridiana e poi Parigi. Qui, dopo una breve esperienza con Alain Ducasse, iniziò a lavorare nel ristorante di Alain Senderens, il Lucas Carton.

Dopo qualche anno, però, tornò in Italia ed approdò all’Enoteca Pinchiorri, il famosissimo tempio del vino italiano a Firenze. All’epoca aveva solo 26 anni e voleva sperimentare: ecco perché accettò senza pensarci troppo la proposta dello stesso Giorgio Pinchiorri.

Dopo aver fatto assegnare a quel luogo, punto di incontro tra la cucina ed il mondo dei vini, Cracco andò via, per raggiungere il Peck in via Spadari a Milano, all’epoca appartenente alla famiglia Stoppani, che gli propose di gestire un ristorante che potesse portare il suo nome. Nacque così il Cracco Peck, insignito di ben 2 stelle Michelin.

Era il 2001 e da allora di strada lo chef ne ha fatta eccome: ha guadagnato ben 7 stelle, ha aperto diversi locali (come Carlo e Camilla in Segheria, l’Ovo a Mosca, all’interno dell’hotel Lotte, il Cracco Portofino), è diventato una star della tv.

Ma c’è un retroscena inedito sul passato di Carlo Cracco, che ha raccontato ospite a il Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez.

L’inedito retroscena raccontato da Carlo Cracco

Carlo Cracco, ospite di Fedez a Il Muschio Selvaggio, ha parlato della differenza tra i suoi inizi e il mondo della cucina oggi, raccontando anche un inedito retroscena.

Carlo Cracco retroscena
Pinterest Photo

C’è da dire che quando lo chef iniziò erano gli anni ’80, il mondo del food era assai diverso rispetto a come lo conosciamo oggi.

Forse nell’ultimo decennio – ed è quello che pensano moltissime persone – la cucina è diventata anche una moda, complici i tantissimi programmi tv in questo ambito (primo tra tutti MasterChef, di cui Cracco è stato anche giudice per diversi anni). Quello che è sicuro è che anche il lavoro degli chef è cambiato.

Come abbiamo anticipato, infatti, Carlo Cracco ha rivelato un inedito retroscena a Fedez a il Muschio Selvaggio, dicendo: “Una volta non c’era l’aria condizionata in cucina. E tu soffrivi come un cane: avevi due maglie addosso, sudavi e poi entravi in cella, prendevi freddo, per cui avevi sempre mal di schiena”. 

Lo chef ha poi aggiunto: “Io ne ho sofferto per quasi cinque anni e non riuscivo mai a venirne fuori. Oggi c’è l’aria condizionata, c’è l’aria pulita, c’è la tecnologia, c’è qualsiasi cosa tu voglia. Ovvio, bisogna lavorare, è un lavoro di servizio il nostro”.

A questo proposito, se vuoi conoscere qualche altro dettaglio sui suoi esordi, ecco un segreto sul suo percorso insieme a Gualtiero Marchesi.

Insomma ha chiaramente ammesso che anche fare lo chef oggi è ben diverso rispetto a com’era un tempo: probabilmente oggi è anche più facile, anche se molte persone non riescono a rendersene conto.

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