Alessandro Borghese di recente in una lunga intervista ha parlato del suo rapporto con i clienti ed ha ammesso di essere spiazzato per via di alcune loro dichiarazioni.
Per Alessandro Borghese questo è un momento davvero d’oro dal punto di vista professionale.
Finalmente in estate è riuscito a realizzare il sogno che aveva dal 2019: aprire un ristorante a Venezia.
Erano 3 anni che il progetto era in cantiere, ma non era mai riuscito a diventare realtà, a causa della pandemia. Oggi finalmente però lo chef ha potuto tirare fuori dal cassetto questo sogno e tramutarlo in realtà.
Solo un paio di mesi fa, infatti, Borghese ha inaugurato, al piano terra di Palazzo Ca’ Vendramin Calergi – lo stabile cinquecentesco dove si trova il più antico casinò del mondo fondato nel 1638 – AB – Il lusso della semplicità.
740 metri quadrati tra esterno (340) ed interno (400), una vista a dir poco spettacolare sul Canal Grande, un menù originalissimo, tra gourmet e bistrot: gli ingredienti per il successo ci sono tutti.
Ma per Alessandro Borghese la cucina è molto di più di questo ed in una recente intervista ha spiazzato tutti parlando dei suoi clienti.
Alessandro Borghese spiazzato dai suoi clienti
Dopo il polverone alzato dalle sue dichiarazioni in merito ai giovani ed alla loro (presunta) voglia di lavorare, per Alessandro Borghese è tempo di andare avanti.
Così di recente ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui ha raccontato qualcosa di più anche sul suo passato.
Tutto è partito quando aveva solo 17 anni: la sua voglia di essere indipendente, di poter creare qualcosa completamente solo, di emanciparsi lo portò sulle navi da crociera.
Nessuno stipendio all’epoca, ma un enorme desiderio di imparare: la possibilità di imparare in quel periodo a detta sua era decisamente più soddisfacente di una busta paga.
Ma quella gavetta – la stessa che gli permise di mettere delle buone basi lavorative – fece sì che arrivasse anche la sua primissima offerta professionale. Dopo aver girato il mondo a bordo di una nave in cui tutto ciò che riceveva erano vitto e alloggio pagati, ebbe il suo primo ingaggio da 800mila lire al mese.
Da lì, un viaggio durato tre anni tra Mediterraneo, Sudafrica e non solo. Un viaggio che lo ha portato – dopo tantissime tappe – ad essere quello che è oggi: uno chef conosciuto, amato ed apprezzato in tutto il Paese (e non solo).
La svolta, però, per lo chef è arrivata nel 2004, quando irruppe nel mondo della tv: da allora ha condotto una ventina di show, scritto 5 libri. Ma neanche quello gli bastava.
L’unico desiderio che gli era rimasto da soddisfare era riuscire a costruire una “casa” per le sue passioni, i suoi progetti, la sua creatività. Da lì, l’apertura di AB – Il lusso della semplicità a Milano, a cui ha seguito quest’anno anche l’apertura veneziana.
Alessandro Borghese assicura però che mangiare da lui è molto più di un’esperienza culinaria: significa lasciarsi andare ad una vera e propria esperienza sensoriale, tra gusto, olfatto, tatto, ma anche vista e udito.
Protagonisti indiscussi della serate nei suoi locali, infatti, sono l’arte e la musica. Ogni tre mesi massimo, infatti, un artista espone le sue opere sulle pareti di AB – Il lusso della semplicità, che diventa così una galleria perenne.
Ed inoltre ogni sera è presente un dj che, tra vinili e musica rock, allieta le serate dei clienti.
Proprio a questo proposito, nella sua intervista al Corriere, Alessandro Borghese ha detto che alcune dichiarazioni dei suoi clienti lo hanno letteralmente spiazzato.
A questo proposito infatti ha affermato: “Gli ospiti mi dicono spesso che è come stare a casa. Quando sento certe parole, sono l’uomo più felice della terra. Io faccio il cuoco la mia mission è distribuire felicità e gioia a chi viene a trovarci”.
Insomma a quanto pare, se questa è la sua mission, lo chef è riuscito senza dubbi a portarla a termine e riesce a farlo ogni sera.
