Cozze con diossina: scopriamo dove sono state sequestrate due tonnellate

Sono state sequestrate due tonnellate di cozze per presenza di diossina, scopriamo quale città è coinvolta.

Questa volte tocca alle cozze, sono state sequestrate ben due tonnellate provenienti dal primo seno del Mar Piccolo di Taranto. In questi giorni non si parla altro che della siccità che sta mettendo a rischio gli allevamenti di cozze e vongole. Diciamo che già da un mese molte cozze e vongole sono morte a causa della siccità.

Cozze con diossina
(Canva photo)

Un problema per lo più diffuso al nord Italia, che fa temere il peggio, mentre al sud si deve far fronte alle cozze con diossina. Al sud Italia a Taranto, nel Mar Piccolo c’è il divieto assoluto di raccolta delle cozze, proprio a causa del livello alto di diossina

I controlli effettuati dalle autorità competenti hanno riscontrato la presenza di diossina, una sostanza molto pericolosa. Cerchiamo di capire meglio, perché bisogna prestare attenzione alle cozze con diossina.

Cozze con diossina sequestrate

In questi giorni abbiamo assistito a richiami, ritiri dal mercato di prodotti non conformi, presenza di metalli, pesticidi o di Ocratossina A, ma questa volta non si tratta di un richiamo ma bensì un sequestro.

Cozze con diossina
(Canva photo)

Il Commissariato Borgo e la Guardia Costiera di Taranto, in collaborazione con l’Asl di Taranto hanno sequestrato due tonnellate di cozze. Il motivo di tale sequestro è dovuto dalla presenza di diossina.

Il sequestro è avvenuto in seguito ad un fermo di un furgone, da parte delle autorità competenti per un controllo di routine. Con precisione il fermo è avvenuto in una strada Citrezze, nei pressi dei cantieri navali di Taranto. In questa zona di Taranto, nel Mar Piccolo è proprio vietata la raccolta delle cozze a causa dell’elevata presenza di diossina, quindi sono state violate le norme.

La diossina è una sostanza tossica, formata da cloro, carbonio, idrogeno e ossigeno, si emette con incenerimento dei rifiuti che contengono cloro come plastica o la carta sbiancata chimicamente. Se si supera lo soglia si possono andare incontro a malformazioni ai reni e al palato nei feti.

Le cozze pescate illegalmente erano dirette presso il mercato del pesce di Bisceglie, un comune della provincia di Barletta-Andria-Trani. Se non ci fosse stato alcun controllo si sarebbero messe in vendita cozze “illegali” contenenti diossina.

In seguito al controllo è stato identificato il titolare della ditta, il materiale in questione è stato distrutto completamente, non si è riusciti a recuperare nulla!

Le cozze sono state prese in custodia dalla Guardia costiera, ma al titolare della ditta è stato denunciato per commercio di sostanze alimentari nocive.

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