Cos’è il picco glicemico e perché è così importante nella gestione della nostra alimentazione quotidiana?
Si tratta di un meccanismo biologico che deriva dall’assimilazione degli zuccheri contenuti nel cibo che ingeriamo. Si verifica in un determinato momento e ha delle precise conseguenze sul nostro organismo e sul nostro stato psicofisico.
Per capire cosa sia il picco glicemico bisogna introdurre il concetto di glicemia. La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue ed è un valore che dovremmo controllare regolarmente quando ci sottoponiamo agli esame del sangue di routine.
Perché tenere sotto controllo il picco glicemico è fondamentale per il nostro benessere?
Il glucosio (cioè lo zucchero che circola nel nostro corpo) arriva nel flusso sanguigno attraverso il metabolismo degli alimenti che mangiamo durante il giorno. Esso è regolato anche da una delicata e complessa regolazione ormonale del nostro organismo.
Il glucosio – spesso tanto demonizzato – è invece fondamentale per qualsiasi attività del nostro corpo. Esso ci permette di avere a disposizione tutta l’energia che ci serve sia per svolgere le “attività di base” del nostro organismo (come respirare) sia per sostenere sforzi fisici e mentali.
Visto che il glucosio è legato all’assunzione di cibo, non è presente nel nostro sangue sempre nella stessa quantità. Al contrario, sarà presente in misura maggiore dopo il consumo dei pasti e in misura minore durante un periodo di digiuno.
Se il pasto è ricco di zuccheri, soprattutto se semplici, come nella frutta o nei dolci, la glicemia si alzerà più in fretta, creando un picco glicemico più pronunciato.
Se il picco è eccessivo e si protrae per troppo tempo, probabilmente i valori glicemici del paziente saranno alterati nella loro globalità e questo può portare all’insorgenza del diabete oltre a una serie di sintomi sgradevoli.
Tra i più frequenti ci sono:
- nausea
- tachicardia
- irritabilità
- vertigini
- sete eccessiva rispetto ai bisogni del momento.
Subito dopo il picco si verifica un calo glicemico tanto più profondo quanto il picco è stato elevato. Durante la fase di calo tutti i sintomi sviluppati nel corso del picco tendono a peggiorare.
In particolare, si avvertiranno più intensamente stanchezza, affaticamento e nausea.
Il legame tra picco glicemico e diabete è estremamente importante per riuscire a raggiungere e soprattutto per mantenere negli anni un buono stato di salute.
Per sfruttare il glucosio presente nel sangue e trasformarlo in energia, il corpo secerne un ormone chiamato insulina. Ovviamente più alti sono i valori della glicemia maggiore sarà la quantità di insulina rilasciata nel sangue per riportare i valori allo stato normale.
Questo però significa che se l’insulina circola troppo spesso e in quantità troppo elevate (come accade sempre durante pasti eccessivamente ricchi di zuccheri), comincia a perdere il suo effetto sul nostro corpo.
Esattamente come avviene per le sostanze stupefacenti, per i medicinali ma anche per la semplice caffeina, il corpo si abitua alla presenza di questo ormone e sviluppa una resistenza all’insulina.
Tale resistenza implicherà un forte aumento di peso e un forte rischio di contrarre malattie metaboliche, in particolare il diabete.
Per tenere la glicemia sotto controllo, rimanere vigili, attivi e produttivi per tutto l’arco della giornata è quindi fondamentale consumare pasti con moderate quantità di zuccheri.
Anche la frutta, che normalmente consumiamo a fine pasto, dovrebbe essere consumata solo lontano dai pasti, in maniera da evitare un ulteriore innalzamento del picco glicemico.
Anche gli alimenti ricchi di fibre e di carboidrati integrali aiutano a gestire la glicemia, mentre naturalmente dolci e alcolici fanno schizzare alle stelle il picco glicemico subito dopo il loro consumo.
Articolo redatto con la consulenza della Dott.ssa Ginevra Capone.
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